martedì 7 dicembre 2010

Recensione: L'isola sotto il mare di Isabelle allende

Ragazzi! Finalmente posso ritornare a scrivere su questo blog..era ora. Mi dovete scusare ma non sono riuscita a trovare il tempo per connettermi,ora che ho qualche minuto libero però ne approfitto subito :)
Oggi volevo recensirvi un libro di genere nuovo per me,decisamente diverso dai soliti romanzi paranormal romance - urbanfantasy che affollano la mia libreria.
E' il primo libro che leggo dell'Allende e devo dire che mi è piaciuto.
Ma non è ancora il momento per parlarvi delle mie impressioni!
Ora i dati tecnici:

Titolo: L'isola sotto il Mare
Autore: Isabel Allende
Casa editrice: I Narratori\Feltrinelli
Genere:Romanzo Storico
Numero pag:426
Voto:7-


 1770, Santo Domingo, ora Haiti. Tété ha nove anni quando il giovane francese Toulouse Valmorain la compra perché si occupi delle faccende di casa. Intorno, i campi di canna da zucchero, la calura sfibrante dell’isola, il lavoro degli schiavi. Tété impara presto com’è fatto quel mondo: la violenza dei padroni, l’ansia di libertà, i vincoli preziosi della solidarietà. Quando Valmorain si sposta nelle piantagioni della Louisiana, anche Tété deve seguirlo, ma ormai è cominciata la battaglia per la dignità, per il futuro, per l’affrancamento degli schiavi. È una battaglia lenta che si mescola al destarsi di amori e passioni, all’annodarsi di relazioni e alleanze, al muoversi febbrile dei personaggi più diversi :soldati e schiavi guerrieri, sacerdoti vudù e frati cattolici, matrone e cocottes, pirati e nobili decaduti, medici e oziosi bellimbusti. Contro il fondale animatissimo della Storia, Zarité Sedella, soprannominata Tété, spicca bella e coraggiosa, battagliera e consapevole, un’eroina modernissima che arriva da lontano a rammentarci la fede nella libertà e la dignità delle passioni.

Commento:
Il Romanzo inizia aprendo una breve parentesi su quanto accadrà alla fine senza tuttavia svelarci nulla, ci viene aperto un piccolo spiraglio giusto per renderci un po' più curiosi e smaniosi di conoscere cosa accadrà alla protagonista. Quando la storia inizia Zaritè non viene subito presentata. L'autrice,nei primi tre capitoli,comincia ad introdurre i vari personaggi che caratterizzeranno la sua esistenza,escludendola. Il giovane Toulusse, ragazzo affascinante ed ancora ignaro di com'è la vita nelle piantagioni (che tra l'altro lo trasformerà radicalmente) e la bellissima Violette amante del signor Toulusse (ma anche amante di un'altro uomo,che alla fine le ruberà il cuore).
Poi eccola,finalmente,una piccola ragazzina tutta pelle ed ossa che purtroppo sa già come va il mondo,Tetè (soprannome di Zaritè) . Verrà comprata dalla stessa Violette come regalo di matrimonio per il Sign. Toulusse (che nel frattempo si è già invaghito di un'altra donna: Eugenia.)
Da qui la sua storia avrà inizio:piena di orrori,tristezza ma anche di sporadici momenti estremamente felici.
La vita non può essere solo buio e tristezza,tutti vivono dei momenti felici seppur (magari) brevi o fugaci.
L'Allende è una grande scrittrice in grado di trascinarti con la sua scrittura semplice in un mondo pieno di orrori che è esistito veramente e di cui io,sinceramente,ho sentito parlare poco (e solo a scuola,aggiungerei). I personaggi sono descritti magnificamente,pare quasi che esistano davvero.
A romanzo concluso,inevitabilmente,si finisce per affezionarsi a Tetè. Ho condiviso con lei la rabbia,la sofferenza,la gioia. Un libro che ti fa amare la libertà,che purtroppo viene data per scontata.
L'unica pecca,se proprio vogliamo essere pignoli, è a metà del libro quando ha rischiato di cadere nella monotonia. Per il resto si merita proprio un bel 7.

Voi l'avete letto?Se si cosa ne pensate?

"Un guerriero fa quello che deve fare,ciò è più importante dell'amore,come potrei non capirlo?Noi donne amiamo più a fondo e a lungo,anche questo so"

"Non c'è peggiore sofferenza che amare con la paura"

"Cercavo di non pensarci,perchè l'immaginazione può far sì che le cose succedano,ma una schiava vive sempre con questa incertezza. Non possiamo proteggere i figli nè promettere loro che staremo insieme finchè avranno bisogno di noi.Li perdiamo troppo presto,per questo è meglio non metterli al mondo.Alla fine perdonai mia madre,che non aveva voluto affrontare questo tormento."

" Il denaro non compra la felicità, ma compra quasi tutto il resto"

"Le lacrime non finiscono mai"
"A volte ciò che temiamo di più si rivela una benedizione"

"Non pensare a cose brutte,Rosette,perchè il pensiero fa sì che accadano"

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