giovedì 1 novembre 2018

Recensione: Il cavaliere d'inverno di Paullina Simons

Voto contenuto: 9
Voto copertina: ♥ su 5

Trama:
Leningrado, 1941. In una tranquilla sera d’estate Tatiana e Dasha, sorelle ma soprattutto grandi amiche, si stanno confidando i segreti del cuore, quando alla radio il generale Molotov annuncia che la Germania ha invaso la Russia. Uscita per fare scorta di cibo, Tatiana incontra Alexander, un giovane ufficiale dell’Armata Rossa che parla russo con un lieve accento. Tra loro scatta subito un’attrazione reciproca e irresistibile. Ma è un amore impossibile, che potrebbe distruggerli entrambi. Mentre un implacabile inverno e l’assedio nazista stringono la città in una morsa, riducendola allo stremo, Tatiana e Alexander trarranno la forza per affrontare mille avversità e sacrifici proprio dal legame segreto che li unisce.




                                                                               Il mio commento:


Questo romanzo mi ha rubato il senno.
Una volta iniziato mi ha travolta e non volevo far altro che leggerlo, quando poi non potevo leggerlo pensavo comunque ai protagonisti. Una droga, insomma.
Ambientato nella seconda guerra mondiale il romanzo parla di due giovani ragazzi Tatiana ed Alexander che s'incontrano, si innamorano ma la vita continua a mettercisi in mezzo ostacolandoli (insomma, questo è più o meno il succo).
Ogni volta che sembrava ci potesse essere un avvicinamento tra loro due ecco che succede qualcosa, non ho mai visto un amore così tormentato. Eppure mi è piaciuto molto anche per questo. E' stata una lettura molto dinamica.
Premetto che i romanzi storici a me piacciono molto ( e questo è ben ambientato, si vede l'approfondito lavoro che c'è dietro), se poi ci mettiamo un affascinante soldato il gioco è fatto.
 Mi sono follemente innamorata di Alexander, come da copione.
Per quanto riguarda lo stile, la storia e la caratterizzazione dei personaggi non ho niente da obiettare, mi è piaciuto tutto molto. Tuttavia devo ammettere che c'è stato un piccolo scivolone a un po' più di metà romanzo quando mi sembrava di leggere un romanzo erotico più che uno storico. Ma pazienza, dopo un paio di capitoli si è risollevato ed è tornato tutto alla normalità.
Tatiana l'ho odiata e amata; l'ho amata quando era "cazzuta" (passatemi il termine) e non si fermava davanti alle avversità prendendo in mano la situazione senza farsi limitare dalla paura o da quanto gli altri le dicevano, l'ho odiata quando si rammolliva in maniera infantilissima con delle "uscite" patetiche quando era con Alexander. Insomma quando non c'era lui era una leonessa, invidiabile e da prendere come esempio ma quando c'era lui era come se si trasformasse in una donzella indifesa e un po' infantile. Però diciamocelo, tutto sopportabile.
Ovviamente il romanzo finisce in un modo che ti fa correre, come la sottoscritta, in libreria per comprare il seguito.

Voi l'avete letto? Cosa ne pensate? In internet ho letto pareri contrastanti, sarebbe bello fare un dibattito.